Sirene di navi lontane echeggiano sugli scogli,
un’aria maldestra risacca negli ultimi passi che dividono la terra e la linfa;
ricordi salmastri si uniscono a intermittenza:
come sabbia e spuma e corrente,
come frammenti illuminati dall’ombra di un faro,
irridono l’umana ragione.
Fato sfuggevole, cono di luce, intermittente, languisce trasverso le cardinalità del tempo:
passato, presente e futuro
– mai così opachi mai così vividi –
attraversano la cruna e grondanti scivolano senza pungersi.
La carne esige una rinascita di sangue laddove dolore e vita s’acquietano.
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